Archive for giugno 2011

Radiamo al suolo Vancouver!

giugno 22, 2011

Salve a tutti,

oggi parliamo di un evento che forse avrete visto distrattamente in qualche edizione del telegiornale. Mi riferisco alle devastazioni in centro a Vancouver per motivi importantissimi.

Non sapete di cosa parlo? Vi do un po’ di contesto. Come abbiamo tutti visti, sono scoppiate importanti rivoluzioni nelle aree medioorientali che hanno portato alla rimozione di regimi autoritari che tutti ormai davano per scontati. In Grecia, il movimento di piazza Sintagma protesta contro le misure di austerity imposte dal governo: come dare loro torto, le misure sono severissime e se il Paese funzionasse per bene, non ne avrebbero bisogno (*). In Spagna, similmente, l’economia è in difficoltà e il popolo si muove per mostrare tutta la sua indignazione per una classe politica che non ha saputo ben gestire la penisola iberica, tenendola a galla e al sicuro dalla speculazione.

Sono momenti difficili sia per il mondo medioorientale, che vede importanti scosse democratiche talvolta sopite nella repressione, altre volte sfociare in ribellioni più o meno violente che creano momenti di transizione in cui la riscrittura delle regole può provocare notevoli problemi per l’immediato futuro. E’ in difficoltà il mondo occidentale, specie l’area Euro, coinvolta in problemi economici rilevanti e forse oggetto di importanti speculazioni.

Se io fossi un civilissimo cittadino canadese, coscienzioso, ben attento ai problemi del mondo, credo che scenderei per le strade di Vancouver, ricca città dell’ovest, per protestare contro le gravi ingiustizie globali, contro la disparità sociale, contro la violenza, contro la repressione, contro le dittature e tutte le forme di oppressione.

Come avrete forse visto, a Vancouver effettivamente si sono mobilitati in massa, una reazione imponente.

…ma a che cosa?

La Grecia? No. La Spagna? Neanche. Le ribellioni medioorientali? Hmmm, no. L’economia? Non direi. Principi etici indeferibili e non negoziabili? Ma neanche per sogno.

Ebbene, un gruppo di circa centocinquanta persone ha devastato negozi, rovesciato macchine, incendiato cassonetti, in centro a Vancouver, perchè i Canucks, la squadra di hockey su ghiaccio di Vancouver, ha perso la finale della Stanley Cup (diciamo lo scudetto di hockey) contro i Boston Bruins, che già avevano eliminato i Montreal Canadiens al primo turno. Uno scandalo intollerabile che, pare, un gruppetto di facinorosi di Surrey (infame sobborgo con alto tasso di criminalità) abbia sfruttato per mettere davvero a ferro e fuoco il centro cittadino, mentre il resto della città sostanzialmente si faceva i fatti propri.

La polizia si dichiara soddisfatta di come ha reagito all’evento, sostenendo che quasi tutti i responsabili sono stati arrestati, tuttavia in questi casi io mi chiedo davvero che cosa passi per la testa della gente, certe volte.

Incredibile.

Saluti di oggi a S2S, cercate di non litigare che è meglio.

(*) Non me ne vogliano gli esperti di economia, tipo Paolino, ma mi serve lo strumento comico. Ne consegue che sto semplificando di proposito.

Bye, Bye, B.aby

giugno 17, 2011

Salve a tutti,

Oggi invece di parlare delle solite sciocchezze tiriamo un po’ in ballo il Belpaese che di recente ha mostrato sorprendenti segnali di rinvigorimento democratico.

Mi riferisco ovviamente alle ben note vicende referendarie e all’interessante esito delle elezioni amministrative che ha visto il sig. B. insieme alla sua cricca di squallidi gregari incassare sconfitte a destra e a manca. Nonostante ritenga quella del sig. B. null’altro che una dittatura P2ista mascherata da stato repubblicano, non voglio passare il resto del post a vomitare tutto il mio disprezzo o a esternare la mia effervescente gioia per gli ultimi avvenimenti.

Rifletto invece su che cosa abbia portato un certo cambiamento. Innanzitutto, partiamo da un dato importante, finora il centrodestra non è mai andato particolarmente bene alle amministrative ed è normale, per banali principi di alternanza democratica, che si crei una certa insofferenza verso il governo corrente e quindi chi è “contro” si mobiliti in maniera più forte di chi è “pro”. A controbilanciare questo fenomeno però è l’astensionismo che è in forte crescita a livello globale nelle società occidentali e che senz’altro in Italia è diventato un fattore non trascurabile.

Fatte queste premesse però, anche accettando che ci sia sempre un naturale movimento di “rigetto” della situazione corrente, quella del centrodestra alle amministrative è stata una cocente batosta, per quanto mi riguarda dato emblematico di questo è il solenne proclama del sig. S. B. che annuncia di voler raggiungere circa sessantamila preferenze (non ricordo il numero esatto) a Milano: ne raccoglierà meno della metà, segnale secondo me importante di forte disillusione dell’elettorato.

Ecco quindi il primo fattore che identifico: S.B. si è insinuato nello scenario politico italiano in un momento di vuoto assoluto. Le precedenti forze erano state sostanzialmente cancellate da Mani Pulite, c’erano forze populiste (come la Lega Nord e mi sento di aggiungere i nostalgici missini) , disorganizzate e senz’altro di poco appeal per l’uomo moderato “che non vuole votare per i comunisti”. Cavalcando quest’onda e sfruttando questo varco, S.B. ha costruito una avventura politica basata sullo sfruttamento delle paure più abiette, come appunto quella del comunismo, delle tasse, della rovina economica, dei magistrati golpisti, degli immigrati criminali, promettendo al contrario prosperità economica, il celeberrimo “Meno tasse per tutti”, ampissime riforme e sostanzialmente la realizzazione di un liberismo quasi da manuale nella sua semplicità.

La grande cavalcata comincia nel 1994, i primi tentativi sono un po’ zoppicanti, come normale, ma grazie anche alla completa inettitudine delle forze progressiste (che di progressista cosa abbiano in realtà non si sa, ma lasciamo loro pure la denominazione) raggiunge ben presto la stabilità. Escludendo la parentesi europea del Governo Prodi, sono approssimativamente diciassette anni che S.B. porta avanti il suo sogno liberista. Questo sogno, si è avverato in qualche misura? Ignoriamo per un momento lo scandalo delle leggi ad personam, fenomeno che rende il nostro Paese ridicolo in tutto il mondo. I nostri governanti, che cosa ci hanno lasciato in questi ultimi diciassette anni?

E’ una domanda piuttosto difficile. Siamo entrati nell’Euro. Abbiamo una nuova legge antifumo (ricezione di direttiva europea). Abbiamo la patente a punti (altra direttiva europea). E’ stato riformato il codice della strada qui e lì. Mah, non è che siano questi gran risultati. La disoccupazione è sostanzialmente ancora lì, la grande criminalità è stata ridotta (come ci si poteva attendere), le tasse sono alla fin fine sempre molto alte, specie per il livello di servizi estremamente disomonogeo distribuito sul territorio nazionale. Anche questi, non sono di certo dei grandi risultati.

Insomma, se io fossi un elettore di S.B. non sarei proprio contento del modo in cui sta prendendo forma il suo sogno. Dove sono le riforme? Si sono perse in una marea di discussioni metapolitiche su come tamponare la tal emergenza giudiziaria di S.B. o su come proteggere la tal persona dagli assalti dei media/magistrati/nemici comunisti oppure su come arginare l’ennesimo scandalo su prostitute/festini/bugie/insulti.

Quest’ultimo punto credo che tra l’altro abbia contribuito a minare la credibilità del sig. S.B. e a smontare il sogno. Un vecchio di settanta e rotti anni noleggia una prostituta marocchina e quando questa viene arrestata per un furtarello la fa uscire con atto d’autorità abusivo (le questure non dipendono certo dal presidente del consiglio, uno che ha così tanti 30 dovrebbe saperlo) per poi affidarla a un’altra prostituta. Non continuo con la storia ridicola perchè è talmente piena di contraddizioni da fare ridere. Gli faccio però i complimenti, era probabilmente difficile combinare un casino peggiore per alienarsi completamente l’elettorato cattolico.

Parliamo poi degli insulti, altro errore marchiano, provocato forse da una perdita di serenità dovuta immagino alla coda di paglia. Più e più volte, negli anni, il sig. S.B. si è sentito in diritto di insultare in maniera semplice e diretta coloro che non votano per lui. E’ notissimo come questo tipicamente sposti il voto dei tanti indecisi! D’altra parte se uno mi dicesse, “Ehi tu stronzo, vota per me se no sei un coglione!”, ma caspita lo voterei immediatamente!

Per queste elezioni amministrative, credo che tutti questi fattori abbiano giocato: disillusione, alienazione dell’elettorato cattolico, una pessima campagna di comunicazione. Chi semina vento raccoglie tempesta, ecco quindi che arriva la prima batosta.

Arriva ben presto il secondo ceffone, il referendum. Grazie a quel disgraziato di Pannella e agli squinternati che lo seguono, questo strumento di democrazia diretta è stato completamente delegittimato fino a diventare un inutile fastidio. La propaganda prezzolata ha fatto il resto del lavoro, con tanto di inviti ad andare al mare e campagne di disinformazione ben strutturate per scoraggiare il voto.

Ma questa volta è stato diverso. Che cosa è cambiato? Sono tante le cause. Senz’altro quelle citate sopra, che si sono consolidate in uno scollamento di S.B. rispetto al suo “pubblico”: non imbambola più come prima. Sono sicuro che in una certa misura ancora lo faccia, ma non più quanto prima. Troppi scandali, troppe bugie, troppa insofferenza. Inoltre, questa volta non c’è stata una intrusione papale a favorire una diserzione e quello volenti o nolenti conta moltissimo. Ma per finire, questa volta si è scatenata una belva che nessuno può controllare: Internet.

Questa volta, in maniera incredibile, sullo stile delle ribellioni in area araba, si è risvegliato un sostrato politico fortissimo favorito dai social network, dai blog e in generale da questo mezzo di comunicazione di massa che per sua natura non può essere bloccato a meno di non essere un paese esplicitamente dittatoriale. Un ciarlatano come Beppe Grillo non è altro che un parolaio che parla di baggianate tutto il tempo, arrogante come pochi, si sente in diritto di offendere tutto e tutti in virtù di chissà quale morale superiore. Trovo i suoi discorsi populisti, sciocchi, pieni di stupidaggini mischiate a catastrofismo e qualche ingenua intuizione politica.

Per nostra fortuna, i movimenti che sono nati in seguito alla sua sgraziata iniziativa politica sono evoluti e non gli danno alla fin fine molto ascolto, fanno ciò che a questo punto è opportuno fare, sfruttano il suo nome solo per darsi visibilità, ma fortunatamente non seguono il maestro alla lettera (v. indicazioni di voto per Milano).

Riconosco però a Grillo la forte spinta politica che ha dato a Internet, ha mostrato che da Internet possono arrivare forze politiche rilevanti ed è questo quello che credo che sia successo durante questo referendum: Internet si è mossa, ha fatto emergere l’informazione che era stata oscurata e questo ha creato un momento oserei dire perfino revanchista: cari mentecatti, non ci stiamo più, noi vi abbiamo eletto, noi ci sbarazziamo di voi.

E’ quindi sancita la fine della drammatica esperienza P2ista di S.B.? Ne dubito, ma credo che siamo sulla buona strada per un risveglio democratico del Paese. Mi chiedo purtroppo, con grandissima amarezza, chi può prendere le redini di questo Paese. Al momento, non c’è nessuno che mi dia fiducia.

Saluti di oggi a Zombie (brutto maledetto, sei tornato, vattene via di nuovo) e a Fanz.

Questo non è cibo, è epos

giugno 6, 2011

Salve a tutti,

Oggi parliamo di un sito talmente stravagante da meritare un post dedicato. Prima del link, facciamo il solito passo indietro.

Dal team che originalmente guidavo, adesso sono passato a tre. Lavoro con molte persone diverse con professionalità diverse e soprattutto personalità estremamente variegate. Ho programmatori di grande esperienza che sono bravissimi ma hanno il dente avvelenato su questo o quest’altro aspetto della vita, ho giovincelli freschi di università che vogliono imparare, ho programmatori “da manuale” che vogliono una lista di cose da fare e un computer per implementarle, ho buontemponi e ho musoni, ne ho davvero di ogni natura.

Tra i recenti acquisti del mio team c’è Cin Cion (al solito, il nome non è quello vero). Cin Cion è canadese ma di origine asiatica, non importa di dove. E’ nato e cresciuto nel glorioso Québec ed è un grande amico di Rodolfo (v. nota precedente), si conoscono fin dalle elementari. Cin Cion e Rodolfo sono molto teneri, pranzano sempre insieme, ridono, scherzano e si vede proprio che godono ognuno della compagnia dell’altro in maniera molto amicale e sincera. Per chiarezza, no, non sto alludendo che siano gay. Sono davvero molto amici.

Ciò che però ho scoperto solo di recente è che la loro sintonia è veramente perfetta per quanto riguarda il cibo. Hanno un piccolo calendario settimanale che seguono in maniera veramente pedissequa, contravvenendo a quanto deciso raramente se non mai. Ecco quindi che il Lunedi, Rodolfo si porta il panino fatto a casa. Il Martedi si mangia tutti il poutine. Il Mercoledi, Rodolfo mangia un panino. Il Giovedi si va alla rosticceria giù in strada a mangiare il pollo. Il Venerdi Rodolfo mangia un panino anche se una volta al mese si va tutti al ristorante cinese qua vicino.

Apro una parentesi sul ristorante cinese qua vicino, trattasi di Nouilles Express, su Maisonneueve, questa è una indicazione per gli autoctoni, abbiamo dovuto denunciarlo al MAPAQ (l’agenzia provinciale per l’igiene nei luoghi di ristorazione, tra le altre cose) perchè abbiamo trovato un insetto nel riso al vapore. Ovviamente non ci andiamo più e consiglio a tutti di non andarci, almeno per un po’. Peccato perchè il cibo era buono.

Torniamo a noi. Non c’è qualcosa di strano in quel calendario? Quando Rodolfo si porta un panino, Cin Cion che cosa mangia? Ebbene, Cin Cion va da McDonald’s, tranquillamente tre volte a settimana, anche quattro. Lo prendo bonariamente in giro, ma la domanda è veramente legittima: sei a Montrèal, la città col più alto numero di ristoranti procapite del mondo, ci sono decine di alternative attorno all’ufficio, cibo di ogni tipo a prezzi competitivi e vai a mangiare da McDonald’s? Perchè?

Cin Cion col suo sorrisone beffardo mi spiega che il motivo è semplice: “It’s sooooo good”, che potremmo tradurre “Ma è cosììììì bbuono!”. Inoltre costa poco e sono veloci, così non deve fare aspettare Rodolfo per il pranzo.

Ovviamente dopo averci scherzato qualche volta ho percepito che dietro la bonarietà di Cin Cion si nasconde una volontà adamantina: McDonald’s o muerte, ragazzi.

Giovedi scorso Cin Cion e Rodolfo mi invitano ad andare con loro alla rosticceria sotto l’ufficio. E’ una cosa che leggermente mi secca perchè devo lasciare la mancia alla cameriera, cosa che porta il prezzo del pasto a 13 $ che è il massimo assoluto che ho in budget per il pranzo. Durante il pranzo si parla di nuovo di fast food, si parla di tv, io cito la stupenda serie di Travel Channel “Man Vs. Food”, ne parliamo un po’, ci si diverte tutti insieme.

Per chi non conoscesse Man Vs. Food, si tratta di una trasmissione di Travel Channel dedicata ai “pig out spots” degli Stati Uniti, lett. “posti da smaialata”, ovvero i ristoranti in cui fanno le porzioni più incredibili mantenendo la qualità migliore possibile. Proprio ieri è cominciata la terza stagione (Man v. Food Nation) e devo dire è una trasmissione davvero divertente, nonostante non mi mangerei gran parte delle cose presentate.

Al mio grande entusiasmo per Man Vs. Food, Cin Cion e Rodolfo oppongono la versione canadese, o meglio montrealese, della sopracitata trasmissione: Epic Meal Time. Passiamo il resto del pranzo a ridere delle curiosità gastronomiche presentate in EMT. Un gruppo di ragazzi, probabilmente di Laval (appena fuori Montrèal), prepara piatti della cucina classica usando esclusivamente ingredienti comprabili in Fast Food.

Ecco quindi le lasagne Fast Food fatte con 15 Big Mac (McDonald’s), 15 Baconator (Wendy’s) e 15 Teen Burgers (A&W). Il Fast Food Sushi fatto usando fette di pancetta al posto dell’alga nori. L’insalata fatta con “le foglie di carne”. Mi fermo qui perchè la lista di follie è enorme. Il tutto è ovviamente condito da un bizzarro accento inglese (“SAAAAAUS”), un insieme di personaggi squinternati e tocchi raffinatissimi come il conteggio calorie. Una sorta di Jackass culinario, per coloro che conoscono la serie.

Ci troviamo di fronte quindi a un capolavoro epico di nonsense e idiozia, stavo vedendo il sito poco fa e ridendo ho pensato “Cavolo, avevo promesso a Cin Cion che questo sarebbe finito sul blog”.

E così è stato.

…Come? Volete anche voi il sito? D’accordo.

http://epicmealtime.com

Saluti di oggi a Cin Cion & Rodolfo, Massimino il finto canadese, Giorgione, Kitty e soprattutto A. per avere condiviso con me il suo Segreto Segretissimo.