Archive for aprile 2010

On the Air!

aprile 30, 2010

Salve a tutti,

Oggi ho pochissimo tempo per scrivere perchè si avvicina il lancio di Age of Conan: Rise of the Godslayer (http://www.riseofthegodslayer.com/), perciò sono costretto a essere parecchio breve.

Sabato scorso sono stato intervistato da una troupe RAI con cui ci siamo divertiti un mondo registrando alcuni contributi per il TG Buongiorno Europa che andrà in onda, se ho ben capito, domani (1° Maggio) alle 14.50 su Rai3. Non perdetemi almeno voi, dato che io mi perderò quasi sicuramente :D.

Saluti di oggi a noi del team Conan, il lancio ormai è vicino (11 Maggio), abbiamo lavorato duro e abbiamo un buon prodotto. Speriamo bene :).

Il panettiere che non è un panettiere

aprile 22, 2010

Salve a tutti!

Secondo uno schema già collaudato, oggi vi parlo di un altro aspetto del quotidiano che non è certo come a casa nostra: il panettiere. Ora che abito in centro ho vicino il negozio principale delle United Bakeries, una serie di panetterie che ha come obiettivo sfornare pane in stile europeo (direi di ispirazione francese-italiana).

Vi chiederete quindi che tipo di pane invece sia comune qui. Ebbene, qui il pane si trova facilmente in ogni supermarket, anche il più scadente, in circa venti o trenta varietà (non è una esagerazione). E’ tutto pane in cassetta, due varietà sono bianche (all’americana, col latte), tutto il resto è integrale secondo qualche misura. Considerato che il pane al latte non è la mia passione e che quello integrale non lo digerisco, potete ben capire che per me, amante del pane, qui la situazione è potenzialmente piuttosto tragica.

Mi sono salvato finora comprando le rundstykker (=”pezzi di pane tondo”, la descrittività del cibo norvegese è sempre unica) e le baguette precotte di ICA, ma United Bakeries finalmente mi restituisce una dimensione di panificazione in linea col resto delle nazioni civili.

Felice di vivere finalmente vicino a un panettiere, mi reco quindi bel bello al negozio la mattina alle 8.05 prima di andare in ufficio. E’ invero molto bello, arredato in stile rustico, l’odore del pane è inconfondibile (altro che cassetta, c’è un forno qui dentro! e usano la farina!), ha anche alcuni tavolini fuori dato che l’impostazione della panetteria è tedesca (si può comprare anche il caffè e gustarlo lì, in stile pasticceria).

L’orario di apertura dice “8.00”, mi aspetto quindi che il panettiere trabocchi di pane fresco… ovviamente no.

Come sarebbe no, direte voi. Ebbene… no!

Facciamo un piccolo passo indietro. Tipicamente un panettiere “classico” è un signore che si alza alle quattro del mattino, impasta il pane, lo inforna, lavora sodo e intorno alle sette ha una bella sfornata di pane. Lo vende la mattina e probabilmente intorno a mezzogiorno o poco dopo chiude perchè ha finito il pane, oppure ne inforna altro durante il giorno.

Ma qui siamo in Norvegia e mi gioco quello che volete che alzarsi alle quattro per lavorare è senz’altro illegale/illegittimo/immorale/degno di castrazione/pena capitale. Ne consegue che il mio ottimo fornaio apre sì alle 8.00 ma fino come minimo alle 8.30 non ha pressochè niente di pronto se non le gigantesche brioche mattutine (per gli italiani che vivono qui a Oslo e vanno su Karl Johans a fare colazione: il pain au chocolat è buono ma c’è veramente TROPPO burro, evitatelo).

Un pezzo di pane però è pronto sempre e quello sto comprando: rundstykker :/. Certo, fatte di vero pane e non fatte con bolle di pastaccia infilata in un forno elettrico ICA sono tutta un’altra cosa :).

Facezie a parte, questo negozio mi rallegra l’esistenza, mi manca l’esperienza del “mio fornaio” e United Bakeries supplisce più che bene specie considerato che in termini di costi è alla pari di qualsiasi altro pane trovi in città (Baguette surgelata infornata da ICA: 24 NOK, Baguette di semola United Bakeries: 26 NOK) e in termini di qualità e gusto ci troviamo decine di categorie sopra qualsiasi concorrente.

Intervistati a riguardo, i norvegesi che conosco commentano così: “Ma il pane norvegese è molto migliore perchè ci sono molte più varietà e poi lo sanno tutti che il pane bianco fa male.”. Che dire, posso solo commentare che non sapere distinguere tra il pane bianco al latte e quello di semola è sufficiente per renderti poco qualificato a parlare di pane, secondo me :D.

Saluti di oggi a Jo per l’assistenza e a Kate per i suoi vestiti sobri. Ci potrei infilare una battuta qui ma sarebbe inopportuna, quindi vi propongo una crittografia sinonimica: “(5) COSTANZA”. Al fortunato solutore tutta la mia stima.

United We Stand

aprile 15, 2010

Prefazione: Questo post è stato redatto per famiglie. Tutte le volte che leggete riferimenti all’idiozia, pensate a tutte le peggiori qualità di un ratto di fogna o di un qualsiasi parassita. Sarete a una buona distanza da ciò che sto realmente pensando, ma la direzione sarà giusta.

Salve a tutti,

Uniti resistiamo all’idiozia. Come sa chi ha seguito il mio feed su facebook, come mi immaginavo ho avuto una infinita quantità di diverbi con la idiotissima brasiliana, la padrona di casa. Si chiama Rejane (e questo è un nome vero), un nome che emette imbecillità anche solo a leggerlo. Parlarle fa capire come l’intelligenza non faccia parte del suo vocabolario, ci sono solo meschinità e idiozia.

Ieri ci mettiamo daccordo per controllare l’inventario della casa e ovviamente cominciano le prime idiozie, nonostante l’accordo questa qui non si fa viva. Le mando una lettera dicendo in maniera chiara e tonda che se vuole i soldi dell’elettricità, mi deve mandare tutto entro questa mattina oppure io mi rifiuto di pagare, non posso stare dietro alla sua idiozia tutto il giorno. CASUALMENTE mi chiama dopo 5 minuti lamentando che io non le ho mandato il numero sul contatore (ovviamente, idiozia) e aggiungendo che non era venuta perchè sta scrivendo un paper per l’università (grazie per avermi avvisato, idiota). Non solo, aggiunge una ulteriore idiozia, non vuole fare l’inventario la sera (quando io il giorno dopo alle 8 me ne vado) perchè deve farlo quando riceve le chiavi. Certo, perchè nel frattempo la casa si autodistrugge.

Assecondata questa ennesima idiozia per non stare a discutere con un’idiota di queste dimensioni, sistemo la questione dell’elettricità: come mi aspettavo questo inverno è costato carissimo, un po’ per il caro-prezzi, un po’ perchè quei grandissimi idioti della brasiliana & co. hanno fatto saltare la luce tutti i giorni. Ovviamente di fronte a questa rimostranza ha fatto finta di non capire, ma d’altra parte quando sei idiota, sei idiota, non c’è molto da fare.

Il pagamento dell’elettricità è stata una ulteriore idiozia, pretendeva che le dessi i soldi direttamente dal deposito di cautela. Io mi sono rifiutato, se avessi accettato questa idiozia, avrei dovuto fare un bonifico bancario direttamente dalla filiale dove sarei andato a sciogliere il deposito, pagando tutte le spese di filiale, quando tramite e-banking il costo è pressochè nullo. Mi sono sentito dire addirittura, testualmente “Cosa ne so che tu sei italiano, mandi l’ordine stasera poi lo cancelli e mi freghi i soldi perchè voi italiani siete così.”.

Si, forse noi italiani siamo così, ma almeno siamo CIVILI, tu invece sei una selvaggia la cui unica caratteristica è l’idiozia.

Di fronte alla sua insistenza, mi sono impuntato e le ho detto che se voleva fare a modo suo, lei pagava tutte le spese dell’operazione, altrimenti si fa a modo mio. Improvvisamente, per magia magica, fare il bonifico via internet va bene.

Io finisco di inscatolare TUTTO e vado a dormire, mi sono messo daccordo con Dani, il collega italo-svizzero che si prende i miei mobili, di noleggiare un furgone e venire stamattina presto a prendere tutto. Resto daccordo con l’idiota di andare in banca oggi alle 2 per lo scioglimento del deposito cauzionale.

Non chiudo pressochè occhio tutta la notte dall’ansia, avrei dato il mio regno per del Valium. L’idiota e la sua progenie di idioti fanno ovviamente un casino indiavolato fin dalle 7.00 come loro solito, ma d’altra parte è quello che ti aspetti da una masnada di selvaggi idioti e incivili. Chiamo, come eravamo daccordo, per fare l’ispezione alle 8 e ovviamente l’idiota non è pronta, mi risponde con una voce assonnata ridicola. La cosa fa ancora più ridere quando lei il giorno prima aveva vantato di non avere alcun problema “Se ti svegli prima chiama quando vuoi così facciamo prima.”.

Scende finalmente a ispezionare i mobili ed ecco l’ennesima idiozia, questa volta servita nel menu doppio Double Idiotburger: siccome è una demente dice che lei firma l’inventario esclusivamente nel momento in cui riceve le chiavi perchè quella è la regola (<– falso, è una interpretazione letterale di una frase che ti hanno detto, ma dato che sei idiota non riesci a capirlo, brutta cosa l’ignoranza), nonchè non vuole venire in banca ma vuole fare tutto per via telefonica, perchè non può venire alle 2.

A me onestamente dei suoi problemi non frega assolutamente nulla, io OGGI rivoglio i miei soldi, senza se e senza ma. Al solito lei prende accordi senza poterli (o volerli chi lo sa) rispettare quindi ora vuole combinare un gran casino per chiudere il deposito cautelare per via remota. Mi da il nominativo del bancario con cui ha parlato e mi dice di chiamarla se ci sono problemi.

Dani arriva in perfetto orario con un bellissimo furgone, carichiamo tutto e finalmente l’idiota acconsente a fare quello che una persona non idiota avrebbe fatto senza problemi, ovvero piazzare una maledettissima firma di fine contratto. Incredibile! La casa non si è autodistrutta da ieri sera a oggi! Wow! Idiota.

Passo la mattinata con Dani a traslocare tutto, portiamo i mobili a casa sua, porto le mie cose nella mia nuova, e bellissima, casa e me ne vado a Skøyen per chiudere il deposito bancario. Dani è stato preziosissimo, abbiamo faticato tantissimo assieme però lui ora ha degli ottimi mobili e io ho una casa nuova.

In banca, ovviamente, l’ennesimo casino. Chiedo di chiudere il deposito cautelare e la banca non ne sa nulla. La reazione di furia è immediata e brutale. Con una determinazione e una lucidità letali, tiro fuori tutti i documenti e dimostro che è tutto in ordine, il contatto è questo tizio con cui la idiota ha parlato, deve sapere tutto lui. Se non sa nulla, l’idiota è una ladra e io chiamo la polizia. Che scelgano loro se vogliono rendermi le cose facili oppure se devo passare per le cattive subito.

Il bancario con cui sto parlando, inizialmente molto stizzito, si fa più cooperativo quando capisce che la tensione è nell’aria e se non mi aiuta finisce in guai noiosi che preferirebbe risparmiarsi. Io chiamo l’idiota e le passo il bancario che capisce subito di avere a che fare con una idiota che non fa altro che urlare, dire idiozie e fare ragionamenti che un bambino di quattro anni già non farebbe più.

Il mio telefono esaurisce il credito e con molta fermezza chiedo al bancario di chiamarla col suo telefono, devo insistere più volte perchè questo qui ha capito che io voglio chiudere il conto solo con una telefonata, cosa che non si può (da regulation è necessaria una comunicazione scritta del padrone di casa per lo scongelamento del conto).

La telefonata all’idiota cambia completamente tutta la questione. Il bancario le spiega la situazione, lei comincia a sbraitare col suo modo di fare imbecille e lui diventa il mio eroe.

Le sbatte il telefono in faccia. Si, avete letto bene. Le sbatte il telefono in faccia dandole dell’idiota.

Il bancario ha finalmente capito che questa idiota è ingestibile, perciò altrettanto finalmente chiama il direttore di filiale. Vedo che stiamo andando da qualche parte. Il direttore riesce a contattare questo fantomatico tizio con cui l’idiota ha parlato che è in possesso, pare, dell’autorizzazione allo scioglimento del deposito, ma dato che io i soldi li voglio oggi e non voglio più avere a che fare con l’idiota, il direttore esibisce il suo Potere Totale della Nullificazione degli Idioti e piazza finalmente la firma della giustizia con cui autorizza lo scioglimento del conto.

Stringo la mano al direttore che è stato gentilissimo e ha capito che siamo tutti uniti contro l’idiozia. Il bancario inizialmente poco cooperativo mi aiuta e sistemiamo tutta la questione, ora i soldi sono sul mio conto e non dovrò avere a che fare più con l’idiota. Ovviamente, dopo che le abbiamo sbattuto il telefono in faccia in banca, è tutt’oggi che mi chiama. Io, altrettanto ovviamente, rifiuto tutte le chiamate, mi auguro che le venga una bella gastrite dall’ansia e che passi giornate d’inferno da qui alla fine dei suoi giorni.

United, we stand.

Saluti di oggi a tutti gli amici che si sono preoccupati e che hanno mandato messaggi di solidarietà, specie su Facebook. Sono un uomo paziente e mi rifiuto di odiare, ma non sono un santo e c’è un limite oltre il quale esco dai gangheri.

La storia si ripete!

aprile 11, 2010

Salve a tutti!

E’ finalmente arrivata la primavera anche qui a Oslo, il tempo è abbastanza clemente perciò ricominciano tutte le classiche attività d’aprile, ovvero le preparazioni per il Russ e la richiesta dei rimborsi fiscali.

Ho già parlato più volte del Russ, quindi quest’anno non voglio sprecarci sopra molte parole. Tornando a casa ieri però, sono riuscito a vedere una cosa rarissima che mi era solo stata raccontata. Il mio ex collega Begonzio (nomi al solito coperti) mi raccontava che tipicamente gli autobus del Russ sono fatiscenti rimasugli degli anni Ottanta che vengono passati di anno in anno a nuove associazioni studentesche che li “restaurano”, per così dire.

Ebbene, sono riuscito a incontrare uno di questi rari “gioieilli” della meccanica in fase di rifacimento. Ero uscito a cena con alcuni colleghi e avendo tardato un po’ troppo ho dovuto prendere il tram per tornare a casa invece del comodo autobus. Il tram è bello, simpatico e tutto quanto, ma mi lascia a cento metri da casa. Che pigro, direte voi, e avreste ragione se non fosse che quei cento metri hanno una pendenza del 16% che farebbe invidia al Gran Premio della Montagna allo Stelvio.

Mentre mi affaticavo sull’erta faticosissima, ho cominciato a sentire il rumore di una fresa, probabilmente piccola. All’inizio non ci ho fatto caso ma poi ho capito che accipicchia era proprio una fresa. Ma chi si mette a fresare a mezzanotte e mezza in un’area residenziale?

Chi sarà mai? Ovviamente un gruppo di giovinastri, sulla ventina o poco più (almeno credo, non ho indagato), asserragliati all’interno di un autobus veramente fatiscente, era poco più che una carcassa con le ruote. Stavano facendo non so cosa all’interno del veicolo ma una cosa era chiara: lo stavano trasformando per il Russ di quest’anno.

Studenti mostruosamente ubriachi, unitevi e manifestate la vostra maturità!

Saluti di oggi a Lorelou che vuole i miei mobili e a Giorgione l’Australiano che è talmente imponente da meritare un nome che richiama i grandi generali romani.